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ASUS Maximus V Formula, sprigiona la potenza di Ivy Bridge - Packaging e primo contatto

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Packaging e primo contatto

 

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La confezione si presenta solida, con i colori caratteristici rosso e nero della serie ROG.

 

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La doppia apertura frontale a libro nonché la facciata posteriore della confezione presentano le feature e le specifiche di cui abbiamo precedentemente parlato.

 

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La scheda è racchiusa in un secondo alloggio di cartone, per proteggerla ulteriormente dagli urti.

 

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Nel bundle, accuratamente riposto nei diversi scomparti della confezione, possiamo distinguere il classico CD con i drivers ed il software ROG, il ricco manuale in multilingua, la cavetteria SATA e il bracket per le porte posteriori I/O. Troviamo poi il cavo USB bianco proprietario per utilizzare le feature ROG Connect messe a disposizione dalla scheda oppure la schedina mPCIe Combo + Dual-band Wi-Fi/Bluetooth 4.0. È presente inoltre un simpatico cartellino da appendere alla maniglia della porta per non essere disturbati durante le nostre sessioni di gioco/overclock.

 

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I colori della Maximus V Formula sono quelli che troviamo da anni nella serie ASUS ROG: il rosso e il nero. Il layout è ben ordinato: nella parte alta troviamo la zona del processore contornata dal generoso dissipatore con tecnologia Thermo-Fusion, mentre sulla destra sono presenti gli slot delle memorie. Lateralmente, sempre nella prima metà superiore della scheda, abbiamo a sinistra l’insieme delle porte I/O, mentre sulla destra i pulsanti di accensione e reset utili per le installazioni su banchetto. Nella seconda metà del PCB troviamo gli slot dedicati alle schede di espansione, lungo la base i vari connettori per replicare le porte all’esterno sullo chassis e sulla destra i connettori SATA. Per finire la grossa flangia che ricopre il chipset.

 

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Il protagonista nella foto è il socket Intel LGA 1155 che supporta i nuovi processori Ivy Bridge oltre alle CPU di precedente generazione, Sandy Bridge. Alle estremità del grosso dissipatore distinguiamo molto bene i 2 raccordi che fanno intuire che è possibile collegarlo, opzionalmente, ad un impianto a liquido. In fase di test provvederemo a misurarne la restrittività, nonché le temperature raggiunte con raffreddamento ad aria. Sul bordo superiore della scheda possiamo notare 2 connettori ausiliari per l’alimentazione della CPU, uno da 8 pin ed un secondario da 4 pin. Di seguito, sempre lungo il perimetro, troviamo 2 attacchi per ventole da 3 pin. La zona attorno al socket è sufficientemente libera, e questo farà piacere agli overclockers in quanto faciliterà le operazioni di coibentazione. Di contro il voluminoso dissipatore delle fasi potrebbe creare qualche problema di compatibilità con dissipatori per CPU di grandi dimensioni, quindi vi consigliamo di studiare bene l’area di aggancio. Il sistema Extreme Engine Digi+ 2 comprende una sezione di alimentazione di ben 8 + 4 fasi più 2 fasi extra dedicate alla memoria. La qualità è di prim’ordine per garantire overclock estremi senza incertezze.

 

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L’insieme delle porte I/O comprende da sinistra il pulsante per decidere con quale BIOS partire, mentre il secondo pulsante con il simbolo dei 2 anelli concatenati serve ad inizializzare il collegamento ROG Connect con un secondo PC/Portatile. Tra le due notiamo lo spazio dedicato alla schedina mPCIe Combo, con supporto alla connettività Wireless. Nella mascherina troveremo due fori per il passaggio del cavo delle due antenne dedicate al Wi-Fi e al Bluetooth. Subito a destra il blocco comprende 4 porte USB 2.0 di cui l’ultima bianca dedicata al cavo ROG Connect. Ancora a destra troviamo altre 2 porte USB 3.0 (gestite dal chipset Intel) ed una porta eSATA (rossa). Di seguito la porta ottica S/PDIF, una connessione HDMI e una DisplayPort per il segnale video dalla GPU integrata. Nel blocco successivo abbiamo una porta Ethernet in standard Intel Gigabit più due porte USB3.0 (gestite dal controller ASMedia). Per finire un altro attacco S/PDIF e 5 attacchi jack 3,5 mm dedicati ai segnali audio con i contatti placcati in oro.

 

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Scorrendo lungo il perimetro, da destra troviamo il connettore a 25 pin dedicato alla schedina mPCIe combo. Nella macro di destra vediamo il chip ASM1442 della ASMedia che controlla il flusso video digitale sulla porta HDMI e ulteriori attacchi a 3 pin per le ventole.

 

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Questa macro ci fa invece scorgere sulla sinistra il controller USB3.0 ASM1042 della ASMedia, mentre sulla destra troviamo il controller Gigabit Ethernet Intel WG82579V più un altro attacco FAN.

 

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Ecco il chip audio della Creative, il SupremeFX IV. Di particolare effetto è la linea rossa sul PCB che delimita la sezione audio: quando la motherboard è alimentata, s’illumina e dona un effetto piacevole in questa sezione.

 

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Nella parte alta abbiamo il chip PLX8608 che funge da switch per i segnali che corrono lungo il bus PCI-Express. Questo chip riduce la latenza delle chiamate, virtualizza ulteriori canali e migliora la velocità e la fluidità del traffico presente nel bus. Vicino al perimetro abbiamo il connettore per il Front Panel Audio nonché un altro connettore per replicare sullo chassis una porta SPDIF.

 

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In foto la sezione dedita ai connettori dedicati alle schede di espansione. In totale ce ne sono 7 e tutti in standard PCI-Express. Partendo dall’alto, il primo è l’unico ad essere con velocità x4 ed in standard PCI-E v2.0. Essendo aperto permetterà comunque l’installazione di schede con interfaccia meccanica x8 o x16, sfruttando ovviamente la bandwidth delle sole 4 linee disponibili. Gli slot rossi sono tutti e tre di versione 3.0. Le combinazioni sono le seguenti: x16 oppure x8 + x8 oppure x8 + x4 + x4. Quest’ultima possibilità è disponibile soltanto con le CPU Ivy Bridge. Sfruttando lo standard PCI Express 3.0 sarà infatti possibile garantire una bandwidth sufficiente per sfruttare una configurazione a tre schede video, senza evidenti cali prestazionali. I restanti slot 3°, 4° e 6° sono a velocità x1 e versione 2.0.

 

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Lungo il perimetro da sinistra troviamo il connettore molex EZ Plug, per l’alimentazione ausiliaria della scheda video, altri 2 attacchi per ventole a 3 pin, più 2 connettori USB 2.0. Per finire il gruppo di pin del Panel Header ed i connettori OPT_FAN1 ed OPT_TEMP1. Notate più in alto il connettore riservato al TPM (Trusted Platform Module). Verso l’interno abbiamo sia il chip ROG che funge da controller per la già citata interfaccia per l’overclock, sia, alla sua destra, il chip Nuvoton NCT6779D. Quest’ultimo controlla diversi segnali, come quelli di temperatura, di alimentazione oppure la velocità di rotazione delle ventole e passando per il chip ROG sarà possibile gestire questi parametri via software.

 

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Ecco il gruppo delle 8 porte SATA di cui le 2 nere in standard SATA2 3Gb/s. Queste ultime, insieme alle 2 porte SATA3 rosse alla loro sinistra sono gestite dal chipset Z77 Intel; le altre vengono controllate dal chip ASMedia.

 

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In macro notiamo il connettore rosso per replicare sullo chassis due porte USB3.0 ed alla sua destra il classico connettore Power ATX a 24 pin. In prossimità figurano dei micro-led indicanti le attività in corso. Alla sua destra il ponticello a 3 pin per impostare la modalità di utilizzo Standard oppure LN2. Quest’ultima serve a migliorare le operazioni di overclock a temperature inferiori allo zero, risolvendo il problema del cold bug.

 

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Questa è la zona più interessante per gli overclockers e gli appassionati del settore: notiamo infatti i punti per la rilevazione delle tensioni tramite i puntali di un multimetro. Purtroppo non sono presenti dei veri connettori per tenere fermi i puntali, come su altri prodotti. Continuando abbiamo il pulsante GO_Button, per l’avvio in modalità diagnostica, per risolvere eventuali problematiche d’incompatibilità durante il boot come per esempio le memorie. Per finire i pulsanti di accensione/reset utili se si opera con la motherboard a banco. S’intravede all’interno il chip proprietario Digi+ ASP1101 per il controllo delle tensioni.

 

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Oltre al display a 2 cifre per le classiche operazioni di diagnostica e ad un connettore Fan a 3 pin, troviamo un micro-interruttore che aiuta durante la fasi di overclock del processore quando si opera sotto azoto, limitando la frequenza del processore in caso di variazioni di temperatura. Ne consigliamo l’utilizzo solo ai più esperti, poiché una selezione inavvertita durante l’utilizzo giornaliero potrebbe causare dei malfunzionamenti.

 

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Ecco l’insieme degli slot riservati alla memoria. Piacevole il fatto che son suddivisi per colore (dual channel).

 

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