Sharkoon WPM600W, analisi pt.1
Analisi dell’esterno
Il design dello chassis, sebbene elementare, ha un aspetto gradevole alla vista e rispecchia le colorazioni del confezionamento esterno; la scocca è di colore nero e presenta una verniciatura di tipo antigraffio. Nella parte centrale inferiore è presente la classica struttura forata con griglia di protezione per la sottostante ventola da 140mm, foro necessario per l’ingresso dell’aria fredda dall’esterno. Di ottimo livello la finitura e non sono presenti sbavature o deformazioni. Una struttura classica ma sostanzialmente di buona fattura. Lo stesso discorso vale per la parte posteriore, dove possiamo trovare le connessioni modulari e per la parte frontale, dove è invece presente la classica griglia a nido d’ape, la presa d’alimentazione IEC 220V ed il pulsante di accensione, di dimensioni standard. Posteriormente invece troviamo i connettori di alimentazione supplementari ed i cavi di alimentazione saldati, che conferiscono una modularità parziale all’alimentatore. Gli attacchi dei cavi addizionali non sono piatti bensì classici a 6 Pin, il che porta ad un ingombro contenuto; lateralmente, su di una vite, è presente un’etichetta che segnala la perdita della garanzia della casa produttrice qualora dovesse essere rimosso o forato, per permettere lo smontaggio della scocca o l’eventuale sostituzione della ventola in dotazione, cosa presente nella quasi totalità degli alimentatori attualmente in commercio. Lo sleeving dei cavi, seppure lasci scoperta la parte terminale, è di buona fattura e le maglie sono molto fitte, a differenza di altri modelli della concorrenza, dove invece può capitare che si possono rovinare più facilmente. A fine corsa è presente del materiale termorestringente, anche se i cavi rimangono scoperti dallo sleeving per una buona lunghezza, quindi coloro i quali apprezzano anche l’estetica di questa parte, rimarranno delusi.
Lunghezza cavi
Abbiamo già riportato la tabella con la tipologia dei cavi utilizzati da questo modello, presentano una lunghezza minima di 57cm, più 15cm per ogni altro connettore secondario; questo permetterà di raggiungere facilmente tutte le periferiche del nostro sistema all’interno dello chassis, anche in presenza di cabinet piuttosto grandi. Data la presenza di due connettori da 6 e 8 PIN (6+2 PIN) PCI-Express, di ben 5 molex di alimentazione e di diversi connettori di alimentazione SATA, sarà possibile alimentare un sistema davvero potente ed equilibrato. Non è presente il supporto per soluzioni Dual GPU in quanto, per via della potenza massima erogabile di 600W, sarà possibile alimentare solo una singola scheda video, con un doppio connettore di alimentazione a 6+2 e 6 PIN. Con questo alimentatore si può installare senza incorrere in problemi anche schede grafiche particolarmente esose in termini di consumi come ad esempio una Nvidia GTX 580, abbinata anche ad una potente CPU anch’essa overcloccata.
Di seguito una tabella con tutti i relativi cavi installati nativamente e quelli che possiamo aggiungere con il sistema modulare:
Modularità
Di buon livello la modularità, anche se alcuni marchi concorrenti permettono addirittura lo smontaggio, tramite connettori modulari, persino della presa a 24pin di alimentazione, del connettore PCI-E16X e del connettore di alimentazione della scheda madre ausiliario, da 4/4+4PIN. E’ di ottima qualità lo sleeving dei cavi, non ai massimi livelli per via dei fattori precedentemente menzionati ma comunque di ottima fattura. Classica ma ottima la tipologia dei connettori modulari, notevole la flessibilità e lo spessore contenuto dei cavi. Possono agevolare la procedura di cablaggio data la tipologia.