Arriviamo, infine, all’argomento più caldo; ciò su cui si fonda la ragione stessa di esistere per ogni remake: il rinnovamento grafico e tecnologico dell’opera. Abbiamo visto come l’aggiornamento del gameplay non sia andato così tanto a buon fine; come se la caverà, invece, sul versante tecnico? Da premettere che, al momento della stesura della recensione, il gioco è stato aggiornato fino alla patch 1.03. Ho provato l’esperienza anche con quest’ultimo aggiornamento che, oltre ad aggiungere un filtro grafico “bianco e nero/noir” e alcune opzioni riguardanti l’HUD; sembra migliorare leggermente il pesante tearing ed i cali di frame-rate. Tuttavia il problema persiste in modo eccessivo su PS4 liscia. Il motore grafico è quello ereditato da Mafia 3, nel bene e nel male, ma fortunatamente, gode di numerosi miglioramenti. Ma partiamo dal valorizzare ciò che funziona. Come detto nel paragrafo inerente alla storia, i modelli poligonali dei personaggi principali, risultano ben animati e caratterizzati, soprattutto nelle cut-scene, con un’ottima recitazione espressivo-facciale. Le stesse scene di intermezzo, sono registicamente indovinate, con i giusti tempi ed ottimamente rivisitate secondo i canoni odierni, qui il restauro è perfettamente riuscito, con aggiunte che non snaturano, ma anzi valorizzano. Un altro punto a favore sono le automobili d’epoca, splendide sotto ogni punto di vista, e godono come già detto, di un ottimo modello sia fisico che poligonale, con riflessi più che discreti e danni realistici. Dove davvero risplende il gioco, è però, grazie alla perfetta ed indovinatissima ricostruzione di Lost Heaven, semplicemente bellissima, per quanto totalmente priva di interattività, è un gran bel vedere, complice anche l’ottima direzione artistica. Vi è un ampio orizzonte visivo, con edifici e strade molto dettagliate, che trasudano atmosfera e fascino da ogni poligono. Tutto ciò è anche merito della tecnologia screen space reflection. E’ molto raro vedere questa tecnica in azione, specialmente in questa generazione di consolle, dato che risulta molto pesante da gestire per i motori di gioco. Tuttavia Hangar 13 è riuscita con straordinaria perizia ad inserire quest’effetto: invece di creare dei riflessi finti nelle pozzanghere e sulle superfici lucide delle strade, il motore calcola i riflessi effettivi in tempo reale! Ebbene sì, un assaggio di ray-tracing! Il risultato è sorprendente, soprattutto mentre si guida, vedere rispecchiato in real-time lo scenario, nelle pozzanghere e sulle superfici lucide, dà quel tocco di realismo e di next-gen che valorizza e giustifica non poco un lavoro di remake. Chiudono alla perfezione la panoramica tecnica sulla città, l’ottima implementazione della notte e della pioggia, che danno un bellissimo tocco noir alle ambientazioni, (tuttavia non esiste un ciclo dinamico di giorno-notte, né tantomeno un ciclo meteorologico, è tutto scriptato e totalmente asservito alle esigenze narrative delle missioni); ed infine il gran numero di passanti e vetture a schermo, che rendono le ambientazioni più vive, movimentate e ricche di dettagli che mai.
Se potessimo chiudere così la disamina tecnica, sarebbe perfetto, il perfetto omaggio da un punto di vista estetico; peccato che come già anticipato, il motore di gioco soffra di importanti ed evidenti problemi, che vanno purtroppo a minare tutto il lavoro grafico ed anche il gameplay; soprattutto su PS4 liscia.
Abbiamo già accennato ai pesanti cali di frame-rate, ed il quasi onnipresente ed inspiegabile tearing, che affliggono soprattutto la piattaforma presa in esame. Soprattutto quest’ultimo, diventa particolarmente fastidioso durante le scene d’intermezzo e durante le fasi shooting! Proprio così, le problematiche tecniche vanno a minare pesantemente sia l’atmosfera ed il coinvolgimento durante i filmati, che il gameplay nelle fasi d’azione. Più di una volta mi è capitato, nella fasi più concitate, e cioè durante le sparatorie, o durante gli inseguimenti in auto, con molti elementi a schermo, che il gioco scendesse repentinamente di frames, fino addirittura ad andare a scatti ed a “freezarsi”, anche se mai oltre il secondo di tempo. Tutto questo unito al già legnoso, approssimativo e macchinoso sistema di controllo e di gunplay, non fa che peggiorare la già grigia situazione del gameplay. Capirete quanto tutto ciò influisca pesantemente sulla godibilità del titolo e, di conseguenza, come possa incidere sul voto finale. Completano le problematiche tecniche, il fenomeno del pop-up degli elementi su schermo, specialmente quando si guida, alcuni elementi dello scenario caricano ed appaiono in ritardo, ma fortunatamente nulla di troppo evidente o invasivo. Dal punto di vista sonoro, il gioco fa il suo dovere, con un discreto doppiaggio in italiano, con buone inflessioni dialettali, (vedi Paulie e don Salieri), che non fa rimpiangere l’ottimo doppiaggio originale, (ho avuto modo di sentire l’interpretazione degli intermezzi della versione originale e mi sono parsi abbastanza in linea, se non addirittura inferiori a quelli del rifacimento; ma qui subentra anche e soprattutto il gusto personale e l’effetto nostalgia delle vecchie voci). Buoni anche gli effetti e la colonna sonora, col grande main team rimasto riconoscibile ed invariato; ma a parte questo, buona parte della vecchia colonna sonora è stata sostituita con nuovi pezzi orchestrati, ugualmente validi, ma che potrebbero far storcere il naso ai puristi e ai fan affezionati di vecchia data, per ovvie ragioni.